Millevoci: Il politically correct sotto accusa
Stiamo veramente raggiungendo il letargo della ragione? Per il musicista e cantante Nick Cave il politicamente corretto è la più infelice delle regioni, uccide la libertà di pensiero, ci ingabbia nel conformismo. Per altri il linguaggio e le abitudini devono invece tener conto del rispetto delle minoranze (etniche, ideologiche, sessuali) e essere codificato secondo altri schemi: la società cambia e devono cambiare i concetti. Rispetto o nuovo asfissiante conformismo? Il limite tra consentito e riprovevole si sposta nel tempo. Sta di fatto che sempre più spesso si sente parlare di eccessi: la Disney che il Gran Bretagna vieta ai bimbi di meno di sette anni cartoni animati quali Peter Pan o gli Aristogatti, un liceo del Massachusetts che mette al bando l’Odissea perché contiene passaggi considerati sessisti o razzisti, la satira che viene stigmatizzata se irride una giornalista corrispondente per il suo look trasandato. Il New York Times che decide di non più pubblicare vignette satiriche dopo le polemiche per un disegno in cui è apparso un cane con la kippah. E poi tutta la cancel culture che vuole rimuovere i simboli del passato. Bisogna vietare? Fino a dove la libertà di parola deve essere difesa? Millevoci apre il dibattito su un tema particolarmente attuale e controverso.
Ospiti:
Giulia Blasi, scrittrice, giornalista, militante femminista, attivista contro le molestie e abusi sessuali
Mariarosa Mancuso, giornalista, critica letteraria e cinematografica
Corrado Mordasini, vignettista e umorista
Vincenzo Zeno-Zencovich, professore di diritto comparato specialista di diritto dei media all’Università degli studi di Roma
Scopri la serie
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