Un “mostro” sorridente, una singolarità cosmica la cui esistenza è stata prevista da Albert Einstein, dibattuta dagli scienziati e immaginata in varie forme da scrittori e registi di fantascienza (basti citare due titoli: Interstellar e 2001 Odissea nello spazio). Si tratta del buco nero la cui fotografia è apparsa lo scorso 10 aprile su tutti e media del mondo. Un gigante la cui immagine, la prima mai ottenuta, è stata catturata al centro di una galassia a 55 milioni di anni luce da noi. Quella che taluni hanno definito con enfasi la fotografia del secolo (almeno per quanto riguarda l’ambito scientifico) è stata realizzata sintetizzando i segnali in onde radio raccolti da una rete di osservatori distribuiti tra America, Europa, Hawai e Antartide che hanno formato un unico gigantesco radiotelescopio terrestre. È stato come fotografare dal balcone di casa un’arancia sulla superficie della Luna o indossare degli occhiali capaci di farci leggere i caratteri di un giornale sfogliato a New York mentre passeggiamo a… Parigi. È stato come accendere la luce nel buio di uno dei più affascinanti misteri dell’universo. Perché dei buchi neri da cui nulla sfugge, neanche la luce, sappiamo ancora molto poco. Abbiamo valide ipotesi sulla loro formazione ma ancora molte domande sul perché esistono e su quale sia la loro funzione soprattutto al centro di Galassie come la nostra. Anche per questo gli scienziati dopo aver fotografato M87 (dal nome della galassia che ospita il buco nero supermassivo) puntano adesso a catturare un’immagine di Sagittario A, il “piccolo” (rispetto a M87) buco nero al centro della nostra Via Lattea. Per aprire un’altra finestra su una delle singolarità più affascinanti e misteriose dell’intero universo.
Ospiti:
Nicolas Cretton, astrofisico, docente di fisica al Liceo di Savosa, collabora alla divulgazione scientifica di ESO
Roberto Trotta, cosmologo, docente all’Imperial College di Londra, responsabile del Center for Languages, Culture and Communication
Violette Impellizzeri, astronoma e ricercatrice presso ALMA-Atacama Large Millimeter Array
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