La solitudine del portiere, Millevoci 14.10.14
Millevoci 07.10.2014, 14:00
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Quando si parla con calciatori in erba, tutti dichiarano di voler giocare in attacco, tutti hanno la brama del gol, nessuno vuol fare il portiere. In passato, fra i pali, ci andava chi non aveva i piedi buoni, eppure il ruolo di portiere rimane ammantato di un fascino poetico e romantico.
Vestito in modo diverso dagli altri giocatori, autorizzato a usare le mani, il portiere - con i suoi interventi che non passano inosservati - cade velocemente dalle stelle alle stalle: osannato quando para tiri irraggiungibili, condannato quando la sua porta viene troppo spesso violata, al punto da diventare spesso il capro espiatorio di una sconfitta.
Ma cosa vuol dire fare il portiere per la nazionale di San Marino, una squadra debole dal punto di vista tecnico, che quasi sempre si scontra con formazioni meglio attrezzate? Cosa significa subire tanti gol, ma continuare con passione e tenacia a calarsi nei panni dell’estremo difensore? Il ritratto di Aldo Junior Simoncini, portiere della nazionale di San Marino, e di altri portieri tutti eroi a modo loro. Perché parare può essere ben più difficile che attaccare.
Qui potete ascoltare anche il documentario "Il portiere della nazionale di San Marino" di Alessandro Bertellotti.
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