Millevoci

Lo “Schwitzerdütsch”, una lingua per escludere

i ticinesi e i romandi o un dialetto del cuore per sentirsi più svizzeri?

Millevoci

Tags: Schwitzerdütsch, Hochdeutch, scludere, monoritarie, assecondarli, esigenze, diritto, Consiglio Nazionale, dialetto, tedesco, trasmissioni, informazione, 2012A




Sulla scia del dibattito innescato dalle iniziative rifiutate la settimana scorsa dal Consiglio Nazionale, iniziative che volevano imporre il buon tedesco nelle trasmissioni di informazione, d’attualità e di approfondimento e ai dibattiti scientifici e che volevano obbligare i consiglieri federali ad esprimersi in "Hochdeutsch" quando si presentano davanti ad ampie platee, l’edizione di Millevoci darà spazio alla dirompente forza e all’accentuato dominio del dialetto svizzero-tedesco, una lingua che di fatto esclude sempre di più dal potere la Romandia e la Svizzera italiana. Secondo voi sono gli svizzeri tedeschi che non comprendono le ragioni, le esigenze e i diritti dei loro connazionali o sono le minoranze linguistiche che dovrebbero fare uno sforzo per comprenderli e per assecondarli, imparando magari lo “Schwitzerdütsch”? Come possiamo fare per capirci e per comunicare in una nazione multiculturale ma che di fatto non lascia molti margini di manovra e d’ascolto alle lingue minoritarie? È ipotizzabile uno scenario futuro che vede l’inglese come possibile quinta lingua nazionale per andare incontro alle richieste di tutti? A questi e ad altri interrogativi risponderanno i vari ospiti di Millevoci che animeranno un tema sul quale oramai si discute da diverso tempo, una discussione nella quale le posizioni sono spesso molto differenti, contrapposte e inconciliabili. Con Stefano Vassere, Renato Martinoni, Mauro Dell'Ambrogio, Pier Rusconi, Tito Schumacher e Filippo Lombardi.

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