Cairns - Australia, barriera corallina
Millevoci

Oceani lontani

Di Michela Daghini

  • 26.05.2023
  • 38 min
  • iStock
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Un viaggio sotto la superficie, nei misteri degli abissi, esplorando la ricchezza del mondo sommerso. Gli Oceani sono fonte di ossigeno e regolano il clima. Li abitano creature di straordinaria bellezza, di ogni specie e infiniti colori - si stima che circa il 90% delle specie marine viventi non sia ancora stato scoperto. Oceani quindi, colmi di vita, ma anche in grave pericolo. Pesca illegale, criminalità, bracconaggio, reti a strascico, reti fantasma, finning (lo spinnamento degli squali) sono solo alcune delle minacce alla fauna marina. E poi c’è la pesca accessoria, ovvero tutte le specie di animali, pesci, tartarughe e delfini, che finiscono accidentalmente nelle reti e muoiono. Senza contare la pesca industriale eccessiva che sta svuotando i mari riducendo anche il patrimonio ittico dei pescatori locali, che praticano una pesca sostenibile. Secondo gli studiosi entro il 2030 le riserve ittiche saranno solo un ricordo a favore di un immenso volume di plastica. Una realtà sottovalutata nell’immaginario comune, perché lontana dal nostro sguardo. Ciò che succede in mare aperto è lontano dalla nostra attenzione. Per questo il lavoro di chi documenta cosa accade là fuori, è fondamentale. Sono filmmaker, videoreporter, registi cinematografici e televisivi, che attraverso la loro professione portano ai nostri occhi ciò che altrimenti non vedremmo mai. Lo ha fatto l’americano Ely Roth, con Fin, il film in cui scienziati, ricercatori e attivisti navigano in tutto il mondo per svelare cosa sta dietro alla morte di milioni di squali, smascherando l'impresa criminale che sta avendo un impatto sull'estinzione di questi animali. Lo ha fatto il britannico Ali Tabrizi, con Seaspiracy, acquisito da Netflix, che documenta i danni che l'uomo causa alle specie marine, tra cui la caccia ai delfini di Taiji nel sud del Giappone, la caccia alle balene nelle Isole Faroe, i mercati del pesce thailandesi e cinesi, e lo sfruttamento dei lavoratori nelle acque liberiane. Lo fa il docufilm Chasing the Thunder, di Mark Benjamin e Marc Levin, in cui gli attivisti dell’organizzazione per la protezione e la conservazione della fauna marina Sea Shepherd inseguono per 100 giorni, riuscendo a fermarla per sempre, una celebre nave bracconiera e criminale ricercata da decenni dall’Interpol.

E lo fa il regista RSI Philippe Blanc, autore di lavori d’inchiesta e approfondimento in Europa, Asia e Medio Oriente, tra cui - oltre al pluripremiato 43. Il Ponte spezzato, sulla tragedia del Ponte Morandi di Genova - Il cacciatore di Balene, sulla mattanza di balenottere in Islanda, che mette in luce un sistema dietro al quale si nasconde un business milionario rivolto al mercato giapponese. Il suo nuovo documentario è dedicato alla pesca illegale e alla strage di delfini in Francia, che vede oltre 10.000 animali morti impigliati nelle reti a strascico, e sarà trasmesso a Falò il 15 giugno prossimo.

Di queste pratiche illegali, dell’importanza della tutela della fauna marina, degli ecosistemi e degli Oceani, parliamo con

Philippe Blanc, regista RSI
Ali Tabrizi, filmaker e regista di Seaspiracy (Netflix)
Capitano Peter Hammarstedt, Direttore Campagne Sea Shepherd Global per la conservazione della fauna ittica e degli ambienti marini
Capitano Paul Watson, Fondatore di Sea Shepherd

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