Se ne contano a migliaia, persino di decine di migliaia quando le condizioni atmosferiche sono tali da permetterne la formazione e l’apparizione. Stiamo parlando di lampi e fulmini, con relativi tuoni. Eppure, soprattutto dei fulmini sappiamo relativamente poco. Come si producono? Quali forze scatenano nel momento in si scaricano contro un oggetto, una pianta o, talvolta peggio, contro una persona. Perché i fulmini sono così luminosi, intensi e veloci nella loro dinamica? (Non si dice rapido e veloce come un fulmine?). Perché durante certi temporali, come quelli recenti, si sono misurate migliaia o decine di migliaia di lampi? Da dove viene tutta quella energia e dove finisce? E perché non tutti i lampi si trasformano in fulmini? Da cosa sono provocati esattamente i tuoni? Queste e altre domande sull’intensità di alcune delle recenti precipitazioni che hanno interessato la nostra regione possono aiutarci a capire come evitare di correre rischi durante i temporali più intensi e soprattutto a inquadrare la particolarità meteorologica e climatica della nostra regione che da sempre conosce temporali e quindi fulmini (pensiamo agli studi condotti in passato al San Salvatore). Oggi, a causa del mutare del clima, siamo confrontati con l’acuirsi di fenomeni meteo estremi. Tempeste e temporali compresi.
Ne parliamo con:
Marco Gaia, meteorologo responsabile Centro regionale Sud di MeteoSvizzera a Locarno-Monti
Simone Balmelli, meteorologo specialista fulmini di MeteoSvizzera Locarno Monti
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