Tags: tempeste, solari, conseguenze, terra, millevoci, Marco Binada, Marco Cagnotti, Mario Galli, Angelo Consoli, 2012A
“È piuttosto attivo, come gli capita da circa 4 miliardi di anni”, notava recentemente un astronomo italiano. Eppure il risalto di sue recenti e intense eruzioni ha fatto circolare in internet ogni sorta di speculazione. In questo 2012 dalle tinte apocalittiche, c’è persino chi crede che la fine del mondo arriverà dai devastanti effetti di una violenta esplosione sul Sole. Gli astronomi, più cauti, osservano che la nostra stella dopo un lungo periodo di riposo è tornata a dare spettacolo con segnali di intensa attività, non solo visivi. Nei prossimi mesi il Sole potrebbe produrre nuovi e intensi “flare” (o brillamenti con possibili eiezioni coronali di massa) dagli effetti tutt’altro che trascurabili. Come è avvenuto nelle scorse settimane con le intense tempeste magnetiche che possono creare seri problemi ai satelliti e ai sistemi Gps, e non solo. Per ora niente di eccessivamente allarmante, ma se dovesse verificarsi un’eruzione solare come quella avvenuta nel 1859 allora ci troveremmo confrontati con una vera catastrofe: sarebbe il blackout elettrico totale con migliaia di vittime. Improbabile certo, ma non impossibile. Ecco perché capire come vive il nostro Sole non è solo un affascinante attività astronomica, ma può servire a prevenire effetti devastanti per la nostra civiltà.
con Michele Bianda, direttore dell’ IRSOL (Istituto Ricerche Solari Locarno). Marco Cagnotti, direttore della specola solare di Locarno Monti. Angelo Consoli, docente e ricercatore al Dipartimento Tecnologie Innovative della Supsi e Mario Gatti, esperto di astronomia solare
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