Nel presentare l'antologia Poeti russi oggi (Libri Scheiwiller, 2008), la poetessa e traduttrice Annelisa Alleva metteva in risalto come fosse cambiata, con l'andare del tempo, la funzione del versificatore in Russia. Trascorsa l'epoca del "divismo" che caratterizzò figure ufficiali quali Evtušenko e Bella Achmadulina, una comunità di letterati ai margini si consolidò per intensità e talento. Di generazioni diverse, ma legati gli uni agli altri da amicizie e rapporti particolari, i poeti in questione non avevano i toni istrionici dei colleghi che concepivano la poesia come una pubblica, scatenata esibizione. Vicini invece alla ben più profonda figura di Iosif Brodskij, essi, in sordina, davano voce a un canto privato e maggiormente libero, che nulla aveva a che spartire con formule roboanti e ad effetto. Nelle settimane correnti "Colpo di poesia" ha il piacere di proporre agli ascoltatori alcuni di questi scrittori attraverso le versioni della Alleva stessa interpretate da Jasmin Mattei con la regia di Daniele Bernardi.
Il componimento di oggi appartiene all'opera dell'ormai tragicamente leggendario Boris Ryžij (Čeljabinsk, 1974 – Ekaterinburg, 2001).
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