Il programma di riarmo europeo spinge anche l’industria elvetica delle armi. È il caso, per esempio, della tedesca Rheinmetall che nel suo stabilimento zurighese di Oerlikon prevede nell’arco di pochi anni la creazione di 600 posti di lavoro in seguito al crescente interesse dall’estero per il sistema di difesa aereo Skyranger.
Ma non si parla soltanto di Zurigo. Lo sforzo di riarmo europeo ha effetti anche sull’industria nella Svizzera italiana. Anche qui non manca l’interesse da parte di diverse aziende sul territorio che già producono componenti per il settore della difesa o per quello aeronautico, aerospaziale o automobilistico e che quindi potrebbero riconvertire anche relativamente facilmente alcune linee produttive in caso di commesse europee.
Questo è il quadro che emerge dalle informazioni che SEIDISERA ha raccolto negli ultimi mesi, interpellando una quarantina di aziende: sono undici quelle che hanno risposto, di cui tre si sono dette interessate a potenziali sviluppi nel settore. Una ha invece ricevuto delle richieste, ma non intende darvi seguito per “valori aziendali”. Le altre non ne hanno ricevute.
Domanda in aumento a Grono
Una conferma concreta di un aumento della domanda sia per commesse domestiche - quindi da parte di Armasuisse, l’esercito svizzero - sia da aziende estere del settore che cercano nuovi fornitori per la loro filiera è quella giunta ai microfoni della RSI da Alberto Belloli, direttore della Belloli di Grono, che fra le altre cose produce acciaio balistico per l’industria bellica e materiale per blindati.
Alberto Belloli
Belloli, che è anche vicepresidente del Gruppo materiale difesa e sicurezza della Svizzera italiana, quantifica inoltre il significato di un aumento delle richieste in termini di posti di lavoro: “Oggi - dice a SEIDISERA - circa il 30% del nostro fatturato lo facciamo nel settore della difesa. Quindi nel nostro caso sono in ballo 20-25 impieghi. Di conseguenza l’aumento di un 30% per noi vorrebbe verosimilmente dire poter offrire una decina di posti di lavoro supplementari”.
Nuovi posti di lavoro? Non subito: “I tempi sono lunghi”
Ma a Grono non si parla ancora concretamente di nuove assunzioni, perché i tempi sono lunghi, come spiega Belloli: “In questo settore, dalla prima richiesta di offerta a una commessa vera e propria può passare molto tempo. Parliamo anche di anni di preparazione per tutta una serie di motivi relativi alle certificazioni”. Tuttavia, “sicuramente stiamo ragionando anche nell’ottica di una crescita organica”.
In qualità di vicepresidente dell’associazione di categoria, Belloli conferma inoltre che “l’interesse per il settore è sicuramente vivo”. E sottolinea che il gruppo si adopera per mettere in contatto “le perle industriali del territorio con le realtà industriali della difesa: la mia sensazione è che stiamo andando piuttosto bene”. Ma ribadisce che “i tempi son lunghi: per entrare a pieno titolo in una filiera di questo tipo ci vogliono anni, ma la strada, a mio modo di vedere, è quella giusta e chi ci crede veramente e avrà tenacia avrà anche delle soddisfazioni”.

Rheinmetall crea 600 nuovi posti di lavoro a Zurigo
Telegiornale 21.07.2025, 12:30