Lo scambio automatico di informazioni fiscali si avvicina a grandi passi, più velocemente di quanto previsto dal Consiglio federale, che si ritrova sotto pressione e dovrà nuovamente rivedere i suoi piani. A confessarlo, in un’intervista apparsa oggi (giovedì) sulla Neue Zürcher Zeitung, è la responsabile del dossier Eveline Widmer-Schlumpf.
I ministri delle finanze del G20 abborderanno il tema già questa settimana, sulla base di una norma elaborata dall’OCSE, in settembre dovrebbe seguire l’annuncio di quello che sarà il nuovo standard a livello globale.
Prima di allora, Berna dovrà muoversi per “trovare risposte alle domande che la assillano veramente, come l’accesso ai mercati per i nostri istituti finanziari e la soluzione per i fondi dissimulati negli anni da cittadini stranieri nei forzieri elvetici”, ha detto la grigionese. La Svizzera deve dunque “posizionarsi fretta”, ma ci sono oggettive difficoltà nelle discussioni con gli Stati vicini: il cambio di Governo in Italia, dove un accordo “si poteva concludere in qualche mese”, la riluttanza tedesca a un accordo basato sull’anonimato e su un’imposta liberatoria e infine i disaccordi con la Francia riguardo alla tassazione in ambito ereditario.
ATS/pon
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