La prima parte di stagione del Lugano è iniziata a fine luglio ed è terminata a metà dicembre. La squadra ha giocato 29 partite tra Super League, Conference League e Coppa Svizzera. Una partita ogni quattro giorni o poco più. Sei mesi con la valigia in mano, spostandosi di città in città. Un carico di lavoro importante che si è tradotto in infortuni e così Mattia Croci-Torti si è trovato più volte senza pedine importanti.
La pausa ha portato sollievo e ha pure insegnato tanto al team guidato dal capo dell’area performance Luis Suarez Arrones. “Nel calcio moderno si giocano sempre più partite, il ritmo anno dopo anno diventa più alto e i calciatori vengono messi sotto pressione, a livello fisico ma anche mentale. È provato scientificamente che il numero degli infortuni sta aumentando ed è un problema che devono affrontare tutte le squadre, non solo il Lugano”. In Spagna il lavoro procede secondo i piani e la testa è già catapultata verso la prima partita di campionato, prevista il 21 gennaio. “Ogni giorno, grazie alla tecnologia, monitoriamo gli allenamenti. Il carico sta aumentando, il 9 giocheremo un’amichevole contro il Genk, dopodiché il lavoro proseguirà in Ticino e la squadra sarà pronta. Abbiamo imparato dal passato e stiamo lavorando anche sulla prevenzione, così da ridurre al minimo i rischi”.
Luis Suarez Arrones è cresciuto a Siviglia ed evidentemente torna sempre volentieri nella sua Spagna. “I campi sono perfetti e le strutture si prestano alla perfezione. In questi giorni dobbiamo mettere benzina nel motore per il futuro”. In stagione il Lugano spesso e volentieri ha fatto meglio nei secondi tempi, sinonimo comunque di una buona preparazione. “È un dato che mi soddisfa e comunque fa parte del nostro DNA. Il Lugano non molla mai e sarà così anche nel 2024”.
SL, l’intervista a Luis Suarez Arrones (07.01.2024)
RSI Sport 07.01.2024, 15:04