Quando il calcio si perde nella nebbia

di Marcello Ierace

Cosa collega la mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali del 1958, l'arbitro Istvan Zsolt, il portiere nordirlandese-eroe Harry Gregg e la leggenda del Charlton Sam Bartram? La nebbia. Questa è infatti una storia di calcio d'altri tempi ma, appunto, è soprattutto una storia di nebbia.

Lo smacco subito dagli Azzurri è caratterizzato da un fatto piuttosto curioso. Il 4 dicembre 1957 l'Italia guidata da Alfredo Foni arriva a Belfast con l'obiettivo di mettersi in tasca almeno un pareggio, per poi chiudere la pendenza in casa col Portogallo. È tutto pronto per la partita, le squadre ci sono, ma manca l'arbitro, l'ungherese Istvan Zsolt. È rimasto bloccato a Londra dalla nebbia. La federazione nordirlandese si adopera immediatamente per trovare un sostituto: si individua un certo Tommy Mitchell, un panettiere. Ma dell'arbitro casalingo Foni non ne vuole sapere e si rifiuta di giocare. Alla fine, vista la grande affluenza di pubblico, si decide di giocare lo stesso la partita, ma di declassarla ad amichevole, che finisce 2-2. Il 15 gennaio, nel replay, vincerà l'Irlanda del Nord (pur senza il proprio portiere Harry Gregg, fermato a Manchester dalla nebbia!) per 2-1, staccando il biglietto per i Mondiali di Svezia.

Il 25 dicembre 1937 successe anche a Sam Bartram di finire disperso nella nebbia. A Stamford Bridge c'è il derby Chelsea-Charlton. Londra, guarda un po’, è avvolta da una fitta coltre di nebbia. Al 55’ l'arbitro decreta la conclusione anticipata e manda tutti negli spogliatoi. Peccato che nessuno abbia avvertito il povero Sam Bartram, che rimarrà in campo per un'altra mezz'ora. Da solo, visto che, intanto, anche il pubblico aveva già lasciato gli spalti...

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Drunken Sailor – The Irish Rovers, 2’56” (Rovers Records)