Una sola partita - in una settimana (volutamente) alleggerita in termini di allenamenti - non può che lasciar spazio ad un solo obiettivo: vincere. E vincere, visto quanto sopra, significa farlo senza se e senza ma. Tradotto: senza lasciare adito a possibili e comprensibili critiche. Oltretutto a discapito di un avversario, la Bielorussia, che di fronte a noi si è fin qui rivelato quello con meno argomenti, persino di Andorra.
Ricordate il 5-0 con tripletta a stretto giro di posta di Steffen sul campo neutro di Novi Sad? Ecco, mai più la Svizzera si è imposta con tanta semplicità nelle successive partite. Ed anzi, il percorso verso Euro 2024 si è macchiato di due inaspettati pareggi, prima contro la Romania e poi contro il Kosovo. Due pareggi che non mettono e non metteranno in dubbio la qualificazione, ci mancherebbe altro, ma che hanno fatto scattare qualche campanello d’allarme, dentro e fuori dal campo. Come giudicare, altrimenti, le forti dichiarazioni di Xhaka nei confronti di Yakin rilasciate nei corridoi del Fadil Vokkri di Pristina?
La Svizzera, insomma, è chiamata a dare risposte con una prestazione collettiva importante, che esalti l’unità del gruppo e, perché no, una superiorità tecnica fin qui manifestata solo a intermittenza. Lo deve al suo pubblico, che riempirà il kybunpark di San Gallo una volta di più. E lo deve soprattutto a se stessa, per compiere un passo praticamente decisivo verso la fase finale degli Europei. Perché poi le tre inusuali sfide contro Israele, Kosovo e Romania nel giro di una settimana a metà novembre potrebbero, quelle sì, nascondere qualche insidia.
Nazionale, il servizio con Granit Xhaka e Murat Yakin (Sportsera 14.10.2023)
RSI Sport 14.10.2023, 20:14