È stato descritto dal CEO Marco Werder come una persona energetica e di grande personalità, e la prima impressione di Uwe Krupp non si discosta tanto da questo identikit. Il nuovo allenatore del Lugano si è presentato davanti ai media con aria tranquilla ma sicura, pronto a partire nella sua nuova avventura. “Era la prima volta da diverso tempo che non iniziavo una stagione in panchina - ha commentato il 59enne - e questo mi ha fatto bene. Durante l’anno ho ricevuto diverse proposte, ma nessuna situazione mi ha portato a voler prendere le redini di una squadra in corsa. Quando è arrivata la chiamata del Lugano però le cose sono andate molto veloci, è un team con grande tradizione ed è un onore poterlo allenare”.
Di solito sono uno che costruisce, ma quest’opportunità era troppo ghiotta. Non mi sono fatto troppe domande sul futuro, voglio vivere questa esperienza
Uwe Krupp
Il coach tedesco - che verrà coadiuvato da Paolo Morini e Flavien Conne - sprigiona un’aura non indifferente data sì dalla stazza imponente ma pure dai riconoscimenti ottenuti in carriera. “Non posso però allenare basandomi solo sul nome che porto - ha voluto precisare Krupp - Un tempo pensavo bastasse, invece ho capito che devo mettermi in gioco ogni giorno. Non conta quello che ho fatto in passato”. Dunque cosa aspettarsi dalla sua squadra? “La mia filosofia negli anni è cambiata, se non mi fossi evoluto sarei rimasto indietro. Ai tempi sapevi che - ad esempio - se giocavi contro la Svizzera, che era più forte di te, dovevi difenderti a oltranza. Oggi non è più così. In ogni caso parlando con Törmänen abbiamo deciso di ripartire da zero, dai fondamentali. Oggi abbiamo lavorato sull’occupazione della zona difensiva, domani lavoreremo sul forecheck. Dopo il weekend avrò più informazioni per capire come adattarmi”.
Lugano piazza difficile? È così ovunque c’è grande cultura hockeystica come a Praga, Berlino o Colonia... Fa parte del mio lavoro
Uwe Krupp
Alla Cornèr Arena il clima è tutt’altro che sereno, con i giocatori parsi completamente a terra dopo le ultime uscite. Un gruppo da ritrovare soprattutto mentalmente e il neo allenatore ne è perfettamente cosciente: “Ho conosciuto stamattina i giocatori, è un gruppo di talento. Quando c’è un cambio in panchina c’è sempre un po’ di agitazione, ma l’atmosfera mi è sembrata buona. Ho intenzione di parlare con ogni singolo giocatore per capire come si sentono. A volte devi essere duro, altre invece capire il momento, ma gli ho detto di essere aperti a critiche e consigli. Ci saranno forse momenti complicati, ma solo così si può imparare”. Il tempo però è poco e la classifica piange. “C’è molta più energia nel voler risalire la china piuttosto che nel volersi semplicemente salvare, sta a noi quindi giocare bene e meritarci di scalare posizioni. Non mi sono stati dati obiettivi, ma tutti qui mi hanno detto che questa non è una squadra da 13o posto. Dunque supponiamo che sia così e cerchiamo di andare verso l’alto”, ha concluso Krupp.
Legato a Rete Uno Sport del 14.01.2025, 12h30