Il Mondiale della Svizzera resta d'argento

Come nel 2013 a sbarrarci la strada verso quello che sarebbe stato un primo storico titolo iridato è stata la Svezia. Nella finalissima di Copenaghen la Svizzera ha stretto i denti e facendo leva sull'organizzazione e il rigore difensivo, supportati da un'altra prestazione di alto livello di Genoni, è riuscita a tenere in scacco la selezione delle Tre Corone per gran parte del match, portandosi addirittura per due volte in vantaggio prima di arrendersi agli scandinavi ai rigori con il risultato di 3-2.

Il match è iniziato a ritmo forsennato con un'occasione per parte nei primi 150". In seguito la squadra di Gronborg ha preso in mano il gioco e ha messo parecchia pressione dalle parti della gabbia degli elvetici, che dal canto loro non si sono solo difesi con ordine, ma hanno pure trovato l'1-0 in mischia con Niederreiter. Il vantaggio è però durato solo 1'16", visto che Nyquist non si è fatto pregare quando si è ritrovato con un po' di fortuna il disco sul bastone nello slot.

I rossocrociati si sono ripresentati in pista con più intensità e sono tornati avanti in avvio di periodo centrale in powerplay con Meier, chirurgico nello sfruttare un cambio errato svedese. Trovato il 2-1, gli uomini di Fischer hanno subito il veemente forcing dei campioni uscenti, che hanno visto i loro sforzi premiati al 34'53" in superiorità numerica con Zibanejad. La Svizzera ha però saputo reagire da squadra vera, rialzando la testa e rifacendosi viva dalle parti di Nilsson prima della seconda pausa.

Con il risultato ancora in equilibrio a 20' dalla medaglia d'oro la Nazionale ci ha creduto andando vicina al terzo vantaggio di serata con la deviazione di Fiala. Il match si sarebbe poi potuto decidere al 47', quando Josi al rientro da una penalità ha giocato il disco prima di mettere i pattini sul ghiaccio beccandosi altri 2': il boxplay rossocrociato ha però resistito stoicamente, tenendo aperta e incerta la finale, che si è così protratta oltre il 60'.

In un tesissimo supplementare a 4 contro 4 Fiala ha avuto sulla paletta il puck per l'oro, ma non è incredibilmente riuscito a insaccare e a 2" dalla fine è stato il palo a salvare Genoni. Malgrado il primo shootout segnato da Andrighetto, gli scandinavi l'hanno poi spuntata con le trasformazioni di Ekman-Larsson e Forsberg, confermandosi campioni del mondo ancora grazie ai rigori, ma pur sempre senza perdere una partita nel torneo.