di Luca Steens
L'Ambrì ha messo fine al digiuno di successi nel derby imponendosi per 4-1 contro il Lugano alla Cornèr Arena nel terzo atto stagionale della sfida cantonale. Per i biancoblù si tratta della prima vittoria negli scontri diretti dopo cinque sconfitte, la 2a nelle ultime 15 sfide, che permette loro di distanziare gli avversari di serata in classifica, ora dietro di 4 punti ma con due partite in meno, e di ritornare in zona pre-playoff a scapito del Langnau.
Le due squadre, scese in pista con i blocchi visti all'opera nell'ultimo allenamento e con i due portieri finlandesi a difesa delle gabbie, hanno dato vita a un incontro che ci ha messo parecchio a infiammarsi per davvero, nonostante la rete d'apertura di Carr in powerplay al 10'43". Nel primo tempo infatti a parte il gol ci sono state poche vere occasioni, con i padroni di casa che si sono fatti senz'altro preferire, a partire dai primi 2'10" praticamente trascorsi nel terzo di difesa degli ospiti.
Il passaggio avventato di Riva e la conseguente rete del pareggio di Formenton ad inizio periodo centrale hanno risvegliato l'Ambrì, che ha alzato il ritmo come se si fosse liberato dalla paura di perdere l'ennesimo derby. Gli errori e i buchi difensivi sono così aumentati da una parte e dall'altra, ma se il Lugano come nel primo tempo non è riuscito a sfruttarli, ci ha pensato Zwerger in combutta con Bürgler a dare il primo vantaggio ai leventinesi. Nel terzo periodo i sottocenerini sono partiti all'arrembaggio ma Connolly, Andersson e soprattutto Herburger (palo al 45'37" e gol annullato al 48'53" perché gli arbitri avevano già fischiato la fine della penalità differita) sono stati neutralizzati da uno Juvonen erettosi a protagonista. Sprecata la penalità sul conto di Trisconi, il Lugano ha incassato la rete in powerplay di Heim al 54'14" che ha messo in pratica la parola fine al derby, con le tribune che hanno iniziato a svuotarsi nonostante Gianinazzi abbia provato il tutto per tutto togliendo il portiere per evitare la terza sconfitta consecutiva. Ma la festa è stata tutta biancoblù col sigillo finale di Isacco Dotti.
Legato a Sport e Musica del 10.01.2023