Riecco due sfide nella postseason e una di altissima classifica

Non si sono certamente raggiunte le vette di emozione e di intensità del 1999, e nemmeno quelle del 2006, solo per fare due esempi, ma i derby giocati nel 2024, nonostante due squadre a tratti in difficoltà, sono stati a loro volta storici e resteranno sicuramente impressi nella memoria. Sì, perché quest’anno Ambrì e Lugano sono tornati a sfidarsi nella postseason 18 anni dopo l’ultima volta affrontandosi nei play-in, nei quali ad avere la meglio sono stati i bianconeri. Dopo 11 anni, invece, HCL e HCAP hanno dato di nuovo vita ad un derby di altissima classifica: era l’11 ottobre e le due ticinesi erano appaiate al secondo posto in classifica. Due mesi e mezzo dopo, invece, la situazione era diametralmente opposta, con due squadre in grande difficoltà e scivolate nei bassifondi della graduatoria. L’ultimo derby dell’anno, l’antivigilia di Natale...

Prima dei play-in, Ambrì e Lugano si affrontano per l’ultima volta in regular season il 26 gennaio. Entrambe le squadre arrivano alla sfida della Gottardo Arena scosse dalle improvvise assenze di Formenton, rientrato in Canada per motivi personali, e di Morini, vittima la sera prima di quella frattura del femore destro che lo tiene ai box ancora oggi. Ruvido e tignoso, il derby è vinto 2-1 al supplementare dall’Ambrì, che dapprima risponde con Zwerger al gol d’apertura di Thürkauf (al suo 50o punto in stagione) e poi chiude i conti a 48” dai rigori con Spacek dopo un gol annulato a Dauphin. A far discutere è anche la penalità di partita rimediata dall’estremo difensore bianconero Koskinen, poi sostituito tra i pali da Fatton.

Dopo 18 anni Lugano e Ambrì tornano ad affrontarsi nella postseason e l’attesa in Ticino per i due derby di play-in è altissima, anche perché tra HCL e HCAP in regular season è regnato un grandissimo equilibrio: entrambe le squadre hanno chiuso a quota 79 punti in classifica, con i bianconeri settimi e i biancoblù ottavi, ed entrambe le squadre hanno vinto due sfide di campanile a testa, quelle giocate in casa. Alla vigilia Fazzini sottolinea che “ci saranno tantissime emozioni”, mentre Bürgler conferma che “questi derby saranno ancora più speciali”. Tutto è pronto, dunque: chi vincerà raggiungerà i quarti di finale dei playoff, mentre chi perderà avrà comunque un “paracadute”, ovvero una seconda serie di play-in da giocare.

È una partita dai due volti quella alla quale assistono i 6’775 spettatori che accorrono alla Gottardo Arena giovedì 7 marzo. Ambrì avanti 4-0 dopo poco più di 25’, poi gran rimonta del Lugano e il match d’andata dei play-in si chiude sul 4-4, con il pareggio che dopo 19 anni torna a far parte della storia del derby. I leventinesi partono fortissimo, realizzano due gol in 25” tra l’8’08” e l’8’33” grazie a Lilja ed Heed e vanno a segno ancora nel primo tempo con Kneubuehler. Nel periodo centrale arriva anche il 4-0 di Pestoni in powerplay, mentre la rete di Fazzini non sembra cambiare l’inerzia del confronto. Inerzia che cambia eccome, invece, a inizio terzo tempo con il gol in shorthand di Marco Müller, perché da quel momento il Lugano inizia a crederci e a spingere, riuscendo infine a pareggiare i conti grazie a Joly (53’23”) e Alatalo (54’54”). Tutto è dunque rimandato al ritorno, in programma due giorni dopo alla Cornèr Arena.

“L’errore è stato quello di dare più spazio al Lugano - sottolinea nel dopopartita Cereda - e questo ci è costato la possibilità di vincere l’incontro”. Anche Gianinazzi, nonostante la clamorosa rimonta, non è soddisfatto: “Nei primi cambi siamo usciti piuttosto bene, poi ci siamo messi in difficoltà da soli”.

Anche nei play-in della stagione 2023-24 il trend che vede il Lugano sempre vittorioso sull’Ambrì nella postseason continua. I bianconeri vincono infatti 3-1 la partita di ritorno e raggiungono i playoff, nei quali verranno subito eliminati dal Friborgo. I biancoblù invece sono costretti a cercare la qualificazione ai quarti passando dal secondo turno dei play-in, ma non riusciranno a superare il Bienne.

Nella sua avventura a Lugano Koskinen non ha mai convinto del tutto, ma se l’HCL batte l’HCAP nel ritorno dei play-in è anche grazie alla serata di grazia del suo portiere finlandese, che si erge a vera e propria muraglia respingendo 33 dei 34 tiri scagliati verso di lui. A sbloccare un derby molto tattico è Alatalo, che porta in vantaggio i padroni di casa a 14” dalla prima sirena, poi il punteggio rimane fermo fino al 54’26”, quando Carr firma il 2-0. Partita finita? No, perché l’Ambrì, in 6 contro 4, accorcia al 58’29”, ma le speranze biancoblù durano poco più di 1’, ovvero fino al gol a porta vuota di Ruotsalainen.

Nel dopopartita un soddisfatto Gianinazzi sottolinea come il Lugano abbia vinto “entrambe le partite con carattere, la prima con la rimonta, la seconda tenendo duro con la difesa”. Cereda elogia invece la reazione dei suoi ragazzi, “che dopo la rimonta subita nel primo incontro avrebbero potuto lasciarsi andare e che invece nel secondo match hanno disputato forse la miglior partita in stagione”.

Trascorsa l’estate e iniziato un nuovo campionato le due ticinesi, al momento appaiate al secondo posto in graduatoria, si sfidano per la prima volta alla Gottardo Arena. E quello dell’11 ottobre è un derby a suo modo storico, anche se l’atmosfera è rattristata dalla scomparsa del Presidentissimo bianconero Geo Mantegazza, perché HCL e HCAP non si trovavano così in alto in classifica alla vigilia della sfida di campanile da quasi 11 anni. Le due squadre stanno attraversando un buon momento e danno vita ad un incontro dalle mille emozioni, nel quale a prevalere sono i padroni di casa con il punteggio di 2-1. Al gol d’apertura in powerplay di Kubalik all’8’53” risponde in poco più di 3’ Marco Müller, poi l’equilibrio prosegue fino al game-winning goal di De Luca al 52’19”, dopo che a Pestoni era stata annullata una rete con l’ausilio del video. E la stessa sorte capita a Joly, che 1’ dopo il vantaggio leventinese si vede negare quello che sarebbe stato il 2-2.

Passa solo un mese, ma l’atmosfera alla vigilia del secondo derby stagionale è diametralmente opposta a quella del primo. Lugano e Ambrì sono 11o e 12o in classifica, con i bianconeri che hanno vinto solo 3 delle ultime 10 partite e i biancoblù reduci da cinque sconfitte consecutive. Anche in questo caso il ghiaccio è lo specchio del momento delle squadre e la partita è, soprattutto nel periodo centrale, piena zeppa di errori. Nonostante a passare per primo sia l’HCAP, con De Luca al 7’02”, ad imporsi alla fine è l’HCL, vittorioso 3-1 in rimonta grazie alle reti di Joly, Arcobello e Fazzini. Il finale è caratterizzato da parecchio nervosismo, con Grassi e DiDomenico puniti con una penalità di partita.

Trentun giorni più tardi le cose non sono cambiate: le due ticinesi sono nei bassifondi della graduatoria, con l’Ambrì sempre alle prese con la costanza che manca e il Lugano reduce da un periodo nerissimo, che ha fatto sprofondare i bianconeri al penultimo posto e costretto la dirigenza a chiamare Törmanen per ridare stabilità a uno spogliatoio in difficoltà. Sotto questi presupposti la terza sfida cantonale non è sicuramente da manuale dell’hockey, ma l’intensità in pista è palpabile. Il Lugano parte meglio, ma l’Ambrì passa in vantaggio con Landry e sul finire di primo tempo rischia di dilagare. Con un’azione personale però Sekac ridesta la Cornèr Arena, che esplode poco dopo per il sorpasso di Fazzini. Nel terzo periodo poi Thürkauf e Carr a porta vuota chiudono l’annata dei derby facendo sorridere i sottocenerini.