Dopo il tanto agognato successo di Leclerc tra i muretti di Monaco, su quelle strade che percorreva già da bambino per recarsi a scuola, in molti si sono chiesti: “Avremo una lotta per il Mondiale di Formula 1?”. Quel che è certo, ed è sotto gli occhi di tutti, è che Ferrari e McLaren hanno fatto dei notevoli passi avanti. Sia la SF-24 che la MCL38 hanno infatti risposto in maniera ottimale agli aggiornamenti. In casa Red Bull, invece, sono venuti a galla alcuni problemi, tant’è che Verstappen ha vinto “solo” una (con qualche brivido nel finale) delle ultime tre gare, mentre Perez ha raccolto poco, deludendo soprattutto in qualifica.
Il problema per la scuderia austriaca pare riguardare lo schema delle sospensioni: per mantenere costante l’altezza da terra e far così funzionare al meglio tutto il concetto aerodinamico, sulla RB20 è sempre stato adottato un assetto molto rigido, che non è tuttavia particolarmente adatto in circuiti con diversi avvallamenti e tanti cordoli alti. Una lacuna già riscontrata in passato (come a Singapore lo scorso anno), che è diventata più evidente dal momento che Ferrari e McLaren hanno colmato una buona parte del gap. È inoltre un po’ preoccupante, per quel che concerne la ricerca di una soluzione, quel che ha dichiarato Helmut Marko a Sky Germania, ovvero che al momento non c’è correlazione tra i dati riscontrati al simulatore e quelli osservati in pista.
Ma quindi, il Mondiale è stato riaperto davvero? Quello piloti, al netto dei valori attualmente in campo e dei “soli” 31 punti di svantaggio di Leclerc, andrà comunque quasi certamente a Verstappen, poiché i circuiti in calendario con caratteristiche poco affini alla RB20 sono effettivamente pochi. Quello costruttori, invece, sembra essere un po’ più in bilico, soprattutto se Perez continuerà a mal digerire la monoposto e a offrire prestazioni non eccellenti. Rispetto agli ultimi due anni, comunque, sembra che si stia entrando in un’era della Formula 1 un po’ diversa, in cui non si sarà sempre così certi di sentire l’inno olandese dopo la gara della domenica già dal giovedì. E questo non può che far bene allo spettacolo e allo sport in generale.