Motori

Quarant'anni senza Gilles Villeneuve

Protagonista di una Formula Uno oltre i limiti, l'ultimo volo in Belgio l'8 maggio 1982

  • 08.05.2022, 11:54
  • 23.06.2023, 19:03
Gilles Villeneuve

Un incidente durante il GP del Giappone 1977

  • Keystone

di Loris Prandi

In Formula Uno ce ne sono stati altri due: il fratello Jacques senior e il figlio, Jacques junior, che in tempi più recenti divenne anche campione del mondo. Eppure ancora oggi, per chi veleggia attorno al mezzo secolo di età o ha già doppiato quella boa, il cognome Villeneuve richiama alla mente innanzitutto Gilles, quel piccolo, esuberante, gigantesco concentrato di coraggio arrivato dalle gare di motoslitte canadesi attraverso la Formula Atlantic alla Formula Uno per diventarne ben presto un emblema, oltre che il beniamino di milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo. Non tanto per le pole position o per le vittorie (cominciate per lui nella seconda annata completa alla corte di Enzo Ferrari), ma per il modo avventuroso in cui le conquistava o le perdeva: un fantino sempre e comunque lanciato al galoppo, senza mezze misure, costantemente all’arrembaggio. Uno stile opposto a quello di Niki Lauda, che con il Commendatore aveva rotto, uno stile da tempi eroici che al Drake ricordava Nuvolari e che fece affezionare il Grande Vecchio (le eccezioni, si narra, erano rare) più al pilota che alle rosse che domava, spesso maltrattandole a livelli che da altri Ferrari non avrebbe mai tollerato.

Villeneuve, in breve tempo, divenne per tutti sinonimo di rischio e spettacolo, perché il piccolo québécois non si tirava mai indietro: andava al limite e sovente OLTRE, chiunque fosse l’avversario (memorabile il duello con René Arnoux a Digione nel 1979), qualunque fosse lo stato della monoposto che stava pilotando. Soltanto gli ordini di scuderia potevano frenarlo, e quando - Imola ’82 - dal suo punto di vista il suo compagno Didier Pironi non li rispettò fu l’inizio della fine. Scese dapprima il sipario sulla loro amicizia, quindi, due settimane dopo, su quel formidabile 27 rosso. La conferma non l’avremo mai, ma a Maranello ci fu chi era pronto a giurarlo: ferito nell’orgoglio, Gilles Villeneuve sabato 8 maggio 1982 non stava semplicemente rientrando ai box dopo un giro veloce che lo aveva lasciato dietro a Pironi nelle qualifiche del Gran Premio del Belgio. Ne voleva a tutti i costi tentare un altro per stargli davanti. Invece, sulla March di Jochen Mass, prese il volo, e fu l’ultimo volo dell’Aviatore. Sono passati 40 anni ed è come se fosse ieri.

02:32

F1, il servizio sui quarant'anni dalla morte di Gilles Villeneuve (La Domenica Sportiva 08.05.2022)

RSI Sport 08.05.2022, 10:11

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