Wimbledon ha un nuovo padrone. Vincitore delle ultime 4 edizioni, Novak Djokovic (ATP 2) ha mancato l'occasione di eguagliare il record di 8 trionfi sull'erba londinese di Roger Federer. Nell'attesissima finale contro Carlos Alcaraz (1), la terza della storia con la differenza di età più ampia (quasi 16 anni), il serbo non è riuscito a far valere la maggiore esperienza, subendo una cocente sconfitta in rimonta per 1-6 7-6 (8/6) 6-1 3-6 6-4 in oltre 4h30' di battaglia e di grande spettacolo, e dicendo al contempo addio alla rincorsa al Grande Slam. Per il 20enne di Murcia si tratta invece di una splendida rivincita della semifinale di Parigi ma soprattutto del secondo Major conquistato dopo gli US Open della passata stagione.
Il duello sul Centre Court è iniziato con un set di ritardo: nonostante la palla break in entrata, lo spagnolo ha infatti accusato troppo la tensione, subendo una severa lezione in poco più di mezz'ora. Alcaraz si è però prontamente riscattato e rubando il servizio all'avversario per il 2-0 nel secondo set è finalmente entrato in partita. Djokovic non ha dal canto suo fatto una piega rimettendo le cose a posto con il controbreak che ha dato il via a un incredibile braccio di ferro, spezzato solo da due insoliti errori di rovescio del 36enne serbo nel tie-break (il secondo perso quest'anno negli Slam dal Djoker a fronte degli ultimi 15 vinti).
Nel terzo set Alcaraz ha giocato in modo più rilassato, liberando il suo potente dritto, ma il 6-1 messo a referto è decisamente bugiardo. Anche perché pesa e parecchio l'infinito 5o game, in cui il numero uno del mondo ha strappato per la seconda volta nel parziale il servizio al rivale ma solo alla 7a palla break (nel game!) e dopo addirittura 32 punti in 26' di autentica battaglia. Djokovic ha rischiato di abdicare definitivamente a inizio quarta frazione, ma dopo aver salvato due palle break è stato lui a piazzare l'allungo con il giovane rivale che non è riuscito a mantenere lo stesso livello.
Il quinto e decisivo set è sembrato di nuovo un impronosticabile braccio di ferro: grazie a uno spettacolare passante di rovescio lungolinea, Alcaraz ha piazzato il break del 2-1 e in generale è sembrato averne di più. Sfogata la sua frustrazione con una racchettata sul paletto del net, Djokovic ha provato infatti inutilmente a rimettere in sesto il match ma alla fine non ha potuto fare altro che cedere lo scettro al nuovo re di Wimbledon.
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