Sempre in attesa della definitiva luce verde, nella notte Novak Djokovic ha voluto affidare ai propri profili social alcune righe di delucidazione e pentimento. Il numero uno mondiale, finito nell'occhio del ciclone per essere apparso pubblicamente in data successiva alla sua infezione da coronavirus (17 dicembre), ha ammesso di aver commesso alcuni errori di valutazione, in particolare per quanto riguarda un'intervista rilasciata all'Équipe il 18 del mese, violando dunque l'isolamento. "Mi sono sentito obbligato ad andare avanti e a realizzarla, per rispetto del giornalista. Riflettendo mentre tornavo a casa ho tuttavia capito che avrei fatto meglio a riprogrammare l'appuntamento", ha spiegato Nole.
Era necessario correggere questa disinformazione. Ora non rilascerò ulteriori dichiarazioni
Novak Djokovic
Spazio anche ad un chiarimento attinente all'errata compilazione del documento di immigrazione consegnato nel momento dell'arrivo a Melbourne. Secondo quanto dichiarato dal tennista, si tratterebbe di una svista del suo agente, colpevole di aver spuntato la casella sbagliata nella sezione relativa ai recenti viaggi: avvistato in Spagna e Serbia nei 14 giorni precedenti al suo approdo in Australia, Djokovic figurava invece - nel formulario - non essersi spostato. Quel che è certo, per Djoker, è che l'atto non sia stato deliberato.
Australian Open, il servizio sul mea culpa di Novak Djokovic (Telegiornale 12.01.2022, 12h30)
RSI Sport 12.01.2022, 13:51