Dall'inviato a Lucerna Marcello Ierace
Per Christiane Jolissaint questa di Lucerna era la terza semifinale di Fed Cup della carriera. Due le ha vissute da giocatrice (entrambe perse: nel 1981 in Giappone contro gli Stati Uniti e nel 1983 a Zurigo contro la Germania) e poi questa, da capo dell'organizzazione, nonché presidente aggiunto di Swiss Tennis. "Tutto è cambiato, ci sono allenatori, fisioterapisti, medici. Un enorme entourage e una preparazione estremamente seria - ci racconta la ex capitana rossocrociata - Cose che noi non avevamo certamente. Ma possiamo dire 'per fortuna' tutto è cambiato. Perché non possiamo avere uno sport a livello professionale e non avere un’organizzazione all’altezza della squadra che abbiamo in questo momento".
Per lei è stato certamente un fine settimana dal sapore agrodolce. L'amarezza della sconfitta si è infatti mischiata alla bella sensazione di aver regalato al tennis femminile un evento davvero di primo piano, con un'organizzazione perfetta. "Il tennis femminile ha guadagnato ancor più rilevanza - continua la nostra interlocutrice - soprattutto ora che abbiamo altri due tornei che arriveranno in Svizzera. Questo è estremamente importante, al di là del fatto che non siamo riusciti a vincere".
"Il tennis femminile in Svizzera ha trovato il suo posto"
Christiane Jolissaint
I capolavori di Viktorija Golubic, i cinquemila spettatori accorsi in entrambi i giorni alla Messe di Lucerna, la giovane età di questa squadra non possono che rendere fiduciosa Christiane Jolissaint, la quale ha vissuto questi due giorni sempre dietro la panchina rossocrociata, stringendo i pugni, tra sorrisi, patemi e lacrime. "Abbiamo visto con gli uomini: ci sono voluti parecchi anni prima che conquistassero la Coppa Davis. Tra le ragazze è la stessa cosa. Bisogna continuare a lavorare e poi anche noi, un giorno, vinceremo!".
Fed Cup, l'intervista a Christiane Jolissaint (17.04.2016)
RSI Sport 18.04.2016, 14:07