Megaschermi in alta definizione negli anni Sessanta? La NASA li aveva, con trent’anni di anticipo, ma non per merito delle tecnologie aliene. C‘è di mezzo un professore svizzero, con il suo strano olio viscoso, i suoi dischi rotanti e delle puntine di diamante nascoste in un posto chiamato la “Bat-Caverna” da chi ci lavorava. Una pagina di storia della tecnologia oggi dimenticata, che non è solo un momento nerd ma è anche una bella lezione di come l’ingegno umano sa trovare soluzioni geniali a problemi in apparenza irrisolvibili.
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