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Guido Calgari legge e commenta il XXVIII canto del Paradiso. Dante scorge negli occhi di Beatrice un punto luminoso e - rivolgendosi verso il cielo - vede lo stesso punto infuso di una luce così abbagliante che lo costringe a distogliere lo sguardo. Vicinissimo al punto, gira rapidissimo un cerchio infuocato. La guida spiega al poeta che quel punto è Dio e che il cerchio che gli si muove più vicino è anche il più veloce poiché è mosso da un amore più ardente. Il Primo Mobile che trascina nel suo moto tutto l'universo corrisponde al cerchio che ha più amore e sapienza: e se il poeta considererà la virtù - e non la grandezza delle sfere celesti e dei cerchi angelici - noterà la corrispondenza che esiste fra il cielo maggiore e la maggiore Intelligenza motrice e tra il cielo minore e la minore Intelligenza motrice.
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