È stato presentato dal Governo cantonale ticinese come “il miglior preventivo degli ultimi 15 anni” ma non è bastato. Con 44 voti contrari, 35 voti favorevoli e un astenuto, il rapporto di maggioranza è stato bocciato, così come quello di minoranza, archiviato con 51 no, 24 sì e 2 astenuti. La clamorosa bocciatura è nata dalla spaccatura creatasi nella Lega dei ticinesi, con una frangia, guidata da Boris Bignasca, che si è dissociata dalla posizione di maggioranza (Lega + PLR + PPD) favorevole al preventivo 2017. Una mossa che non è per nulla piaciuta al PPD che l’ha ritenuta inaccettabile in quanto proveniente dal Partito di maggioranza relativa. Il Partito popolare democratico ha quindi finito per votare no facendo di fatto capottare il documento. Il Cantone è quindi ora in gestione provvisoria in attesa che la Commissione della Gestione riprenda in mano il dossier.
Le sorprese, tuttavia, non sono finite qui: già al termine del dibattito il deputato leghista Michele Foletti ha annunciato le dimissioni dalla Commissione della gestione, mentre nemmeno 24 ore dopo si sono aggiunti anche il capogruppo Daniele Caverzasio e il presidente del Gran Consiglio, Fabio Badasci. Lega più che mai spaccata dunque ma anche in casa PPD le cose non vanno per il meglio.
Che ne sarà quindi di questo preventivo 2017 ma, ancor di più, della maggioranza a tre che fino a ieri ha determinato le scelte politiche del Cantone?
A Modem se ne discute con:
Fiorenzo Dadò, Capogruppo PPD in Gran Consiglio;
Norman Gobbi, Consigliere di Stato per la Lega;
Alex Farinelli, Capogruppo PLR in Gran Consiglio;
Max Herber, Responsabile Redazione attualità regionale RSI.
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