Inchieste andate in onda

Troppi nei nell'ateneo

Puntata del 18.3.2016 - Così Patti chiari aveva denunciato la truffa dell’IPUS ordita dal suo direttore

  • 19.03.2016, 00:15
IPUS

Tre anni di corsi, una retta di quasi 10’000 Euro all’anno e un nobile fine: una laurea in fisioterapia valida in tutta Europa, Svizzera inclusa. È l'allettante promessa che ha convinto decine e decine di studenti ad iscriversi all’IPUS di Chiasso, l’Istituto privato universitario svizzero. Un'Università privata, o almeno per questo si è spacciato l’ente di formazione. Per alcuni studenti l’iscrizione si è trasformata in un costoso incubo e l’agognata laurea sembra quasi un miraggio: di fatto, i soldi fin qui sborsati per ora non danno loro il diritto a un titolo universitario riconosciuto, a meno di non andare a finire i corsi niente meno che… a Maribor, amena cittadina nella regione della Stiria, in Slovenia!

Eh sì, perché l’IPUS aveva stretto un accordo con l’ateneo Alma Mater di Maribor, che aveva anche rilasciato alcune lauree agli studenti “chiassesi”, ma da settembre l'Università slovena ha revocato ogni convenzione. Sotto accusa le pratiche truffaldine dell’istituto di Chiasso: esami senza controlli, professori non abilitati, abuso dei loghi della stessa Università slovena. Insomma: una truffa che ha costretto l’ateneo sloveno a interrompere ogni collaborazione con la scuola chiassese. Una vicenda a cui si è aggiunto un decreto d’accusa, siccome la scuola si è fregiata senza averne diritto del termine “universitario”. Allo stesso è stata fatta opposizione ma la Pretura Penale l'ha infine confermato: l'IPUS non è un'università e quel termine non lo poteva usare.

Intanto non pochi studenti si sono ritrovati a fare i conti con una situazione confusa: esami da rifare, altre tasse universitarie da pagare (dopo quelle già versate a Chiasso) e addirittura un trasferimento in Slovenia, per finire gli studi e svolgere il necessario tirocinio.

Una vicenda raccontata dai diretti protagonisti, e un’inchiesta che svela i retroscena degli “atenei” che con troppa facilità sorgono e prosperano in Ticino.


48:29

"Abusi universitari" di Emanuele Di Marco e Remy Storni (Patti chiari, 18.03.2016)

RSI Inchieste andate in onda 19.03.2016, 00:28

Aggiornamento del 2.11.2017: Il giudice Siro Quadri ha condannato giovedì il direttore dell'Istituto privato universitario svizzero (IPUS), per violazione della legge federale sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero e della relativa normativa cantonale a 10'000 franchi di multa, il doppio di quanto chiesto dal procuratore pubblico Antonio Perugini.

Aggiornamento del 31.10.2018: È in corso alle Assise Criminali di Lugano il processo all'ex direttore della IPUS di Chiasso e la sua ex compagna, segretaria dell’istituto. I reati di cui sono accusati vanno dalla ripetuta truffa aggravata alla ripetuta amministrazione infedele qualificata. Oggi la procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti ha richiesto una pena di 3 anni e 10 mesi per il 63enne e 3 anni per la sua ex compagna, 48enne, segretaria dell’istituto. Per entrambi inoltre l’accusa ha chiesto l’espulsione dalla Svizzera. Leggi QUI per approfondire.

Aggiornamento del 5.11.2018: Poco più di 2 anni (26 mesi) di detenzione da espiare. È questa la condanna pronunciata oggi (lunedì) dal giudice Marco Villa nei confronti del 63ennne ex titolare dell'istituto IPUS privato di Chiasso. “La volontà di truffare è stata chiara” ha detto il giudice, che, per quanto riguarda i risarcimenti, ha rimandato tutto al foro civile. Qui l'articolo completo

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