Dall’edilizia al commercio, dal settore dei servizi a quello industriale, il mercato del lavoro in Ticino è sempre più sotto pressione. Franco forte, dumping salariale, contratti di lavoro a tempo parziale fittizi sono solo alcuni dei fenomeni che stanno emergendo negli ultimi tempi e che stanno creando non pochi problemi. A lanciare l’allarme, seppur su posizioni differenti, sono sia le organizzazioni di categoria, sia i sindacati.
Stefano Modenini, direttore dell’Associazione industrie ticinesi (AITI), avverte: “A causa del forte apprezzamento del franco, decine di aziende sono in seria difficoltà e già nelle prossime settimane potrebbero annunciare decisioni drastiche: la soppressione di alcune centinaia di posti di lavoro che toccheranno sia i frontalieri, sia i residenti in Ticino”.
Una stagione di lotte sindacali
Anche i sindacati non nascondono le loro inquietudini e denunciano: “vengono proposte sempre più sovente retribuzioni e contratti a tempo parziale un po' in tutti i settori. Tutto nella norma, se non fosse che i lavoratori sono costretti, però, a lavorare a tempo pieno”.
Paolo Locatelli, vicepresidente dell’
OCST, aggiunge: “gli abusi e le irregolarità non sono sempre facili da rilevare e denunciare; stiamo andando verso una precarizzazione dell’impiego”.
Scenari tutt’altro che rassicuranti, che una giornata sui cantieri edili non ha fatto altro che confermare… (guarda il reportage)
Lino Bini
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Settanta ditte in difficoltà
Modem del 23.02.2015 aziende in difficoltà a causa del franco forte con Prisca Renella, rappresentante legale della Exten ed esperta di diritto del lavoro; Vincenzo Cicero, UNIA; Aleardo Cattaneo, Ferriere e Swissmem; Stefano Rizzi, direttore divisione economia del DFE
RSI Info 23.02.2015, 20:46
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