Parc Adula all'esame dell'urna

Il 27 novembre i cittadini dei 17 comuni di 5 regioni, a cavallo tra Ticino e Grigioni, decideranno se vogliono che attorno all’Adula nasca il secondo parco nazionale svizzero, dopo il parco engadinese creato nel 1914, la cui natura incontaminata ogni anno accoglie circa 150'000 visitatori concentrati nel periodo tra il 1° giugno e il 31 ottobre.

La campagna in vista del voto sul Parc Adula che tocca direttamente 16'000 residenti e, indirettamente tutti gli abitanti dei due cantoni, è accesissima, soprattutto in Valle di Blenio dove favorevoli e contrari si danno battaglia sul progetto nato nel 2000 per iniziativa della Regione Tre Valli, della Regione Mesolcina, dell’Organizzazione regionale della Calanca, della Regiun Surselva e della Regio Viamala.

Il comprensorio toccato è di circa 1’250 chilometri quadrati, dalla Val Calanca al Passo del Lucomagno, dalla Greina alle vallate di Vrin e Vals con un territorio caratterizzato da una geomorfologia molto interessante e variegata che origina una diversità biologica fra le più spettacolari dell’arco alpino.

La superfice della zona centrale (quella che si prevede di sottoporre a maggiore tutela) è di 142 chilometri quadrati. Oltre al massiccio dell’Adula, comprende l'altopiano della Greina e le sorgenti del Reno. Attorno al cuore, c’è la cosiddetta zona periferica, lo spazio vitale del parco in cui si concentrano le attività umane.

Obiettivo dei promotori, oltre alla tutela naturalistica (a stimolare l’iniziativa è stata la campagna la campagna «Creiamo insieme un nuovo parco nazionale!» lanciata nel 2000 da Pro Natura), è la rivitalizzazione economica di tutta l’area incentivando nuove offerte turistiche, creando opportunità di lavoro (lsolo la struttura gestionale ne garantirà 18 a tempo pieno), valorizzando i prodotti regionali e difendendo cultura e tradizioni della popolazioni locali. Obiettivi a lungo termine che sono condivisi anche dagli oppositori al progetto, non convinti soprattutto dalla Charta del parco che si compone dello statuto dell'associazione che gestirà il parco, il contratto con i comuni, il regolamento della zona centrale e il piano di gestione decennale per la zona periferica, la parte che più fa discutere poiché va a toccare chi (residenti, contadini, proprietari di cascine, pescatori, cacciatori, escursionisti ecc.) finora ha goduto dell’area senza le limitazioni supplementari previste e l'autonomia dei comuni.

Diem

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