Le elezioni brasiliane entrano nel rettilineo finale, con i tre principali candidati impegnati a raggiungere il loro obbiettivo in una sfida all’ultimo voto. La presidente Dilma Rousseff è cresciuta molto nei sondaggi, che la danno intorno al 40%, e ha messo in moto tutta la macchina del suo Partito dei Lavoratori per riuscire a strappare una vittoria al primo turno. La sua principale sfidante, l’ambientalista Marina Silva, avrebbe invece perso molto del consenso sui cui contava solo un mese fa e si trova ora a dover temere l’offensiva del socialdemocratico Aecio Neves che vuole, come lei, raggiungere il secondo turno di ballottaggio con la Rousseff.
Giovedì sera si è tenuto l’atteso dibattito elettorale alla Rede Globo, seguito da milioni di telespettatori. Come successo in altre occasioni, si sono visti molti attacchi personali e poche discussioni sui programmi, praticamente assenti in questa campagna. Su temi spinosi come la legalizzazione dell’aborto, la promulgazione di una legge sull’omofobia, il finanziamento dei partiti e la riforma politica nessuno dei tre ha voluto sbilanciarsi.
La Rousseff ha fatto un appello per la continuità contro “il salto nel buio”, riaffermando i successi del suo Governo soprattutto nel campo delle politiche sociali. Marina Silva ha chiamato gli elettori ad una scelta di coraggio. “Non abbiate paura, il Brasile ha bisogno di cambiare”. Aecio Neves, invece, ha puntato il dito sugli scandali di corruzione dell’attuale governo chiedendo un “voto etico”. Domenica 142 milioni di brasiliani sono chiamati a scegliere, oltre al presidente, anche i governatori statali, i deputati federali e un terzo dei senatori. Il voto, come accade ormai da 20 anni, sarà totalmente computerizzato e i risultati si sapranno già in tarda serata ora locale.
Emiliano Guanella
Dal TG20: