Il 14 giugno sarà un importante banco di prova per la politica ticinese in materia di mobilità sostenibile. Un settore nel quale il cantone svolge un ruolo pionieristico dal 1995 quando nacque il progetto VEL. Ora per il Consiglio di Stato e la maggior parte del Parlamento è giunto il momento di fare un ulteriore passo nella promozione dell'acquisto di veicoli efficienti, dello sviluppo della rete di rifornimento (elettricità e gas) e dei programmi di mobilità aziendale. Ciò tramite l'introduzione di maggiori aiuti, finanziati da un aumento tra l’1% e il 5% dell’imposta di circolazione di auto, camion, bus e moto.
Il Parlamento ha aderito alla proposta governativa il 25 novembre 2014, ma contro la modifica i movimenti giovalini di PLR e UDC hanno promosso un referendum che ha raccolto 13'055 firme.
Consiglio di Stato e Gran Consiglio sostengono la riforma sottolineandone la grande efficacia collettiva (riduzione delle emissioni e del congestionamento delle strade) a fronte di un supplemento individuale modesto (in media 7 franchi all'anno). Inoltre lo sforzo chiesto "sarà temporaneo e prelevato non prima del 2016 e al massimo fino al 2018".
Tesi alle quali i contrari replicano evidenziando che: l'imposta di circolazione in Ticino è già tra le più care in Svizzera; gli automobilisti sono già tartassati; non vengono toccati i frontalieri e gli automobilisti di passaggio. Inoltre per i referendisti bisogna "rompere una pericolosa logica che infetta la gestione dei conti pubblici: il tassa e spendi".
Diem
29.05.2015: Gli ecoincentivi che dividono
Democrazia Diretta