Continua la via crucis di Atene per evitare la bancarotta. Oggi, mercoledì, il Governo rinnovato, guidato da Alexis Tripras, torna in Parlamento per chiedere l’approvazione del secondo pacchetto di riforme, concordato con Bruxelles, indispensabile per poter sbloccare nuovi aiuti.
L’Esecutivo, confrontato con un’emorragia di deputati, dovrà cercare di convincere ancora una volta la maggioranza del Legislativo a sostenere i cambiamenti senza i quali, di fatto, si bloccherebbero i negoziati con la ex troika, ovvero il Fondo monetario internazionale, la Banca centrale europea e la Commissione europea e salterebbe tutto il programma di aiuti finanziari.
Fatto il primo passo ne restano altri sette
I deputati dovranno approvare, in particolare, la revisione del codice di procedura civile, per velocizzare i processi e tagliare i costi, e nuove misure per regolamentare i fallimenti delle banche. Fatto slittare ancora una volta, invece, lo spinoso dossier sulle "
baby pensioni", che sarebbe dovuto essere già stato avallato nella seduta di mercoledì scorso, con il primo pacchetto di riforme.
“Negoziati subito”
“L'obiettivo è di avviare immediatamente, dopo il voto in aula, i negoziati con UE, BCE e FMI chiudendoli con un accordo entro il 20 agosto al più tardi”, ha dichiarato la portavoce dell’Esecutivo ellenico. Le scadenze si fanno sempre più pressanti per Atene, che proprio il 20 agosto deve sborsare un nuovo pagamento alla BCE da 3,2 miliardi
Reuters/ATS/bin
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