Il ministro dell'energia greco Panagiotis Lafazanis e il suo omologo russo Alexander Novak hanno firmato, venerdì a San Pietroburgo, un'intesa per la costruzione di un gasdotto.
L'accordo, ancora allo stadio di protocollo, prevede che l'opera venga realizzata, con capitali provenienti da Mosca, tra il 2016 e il 2019. Il progetto sarà pagato per metà da Atene che però, allo scopo, ha ottenuto un prestito dalla Vnesheconombank.
Si conferma in questo modo il ventilato ingresso del paese ellenico, i cui rapporti con Bruxelles e le istituzioni europee continuano ad essere burrascosi, nella sfera d'influenza del Cremlino. Uno smacco non solo per l'Unione Europea, ma anche per gli Stati Uniti, che non vedono di buon occhio l'ingresso della Russia nel mercato energetico del vecchio continente, mentre sullo sfondo le tensioni per la crisi ucraina non accennano ad allentarsi.
ATS/dg