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C'è un mare senza limiti

Storia di Paolo De Vizzi che ha superato il trauma di un incidente che l'ha semi paralizzato con la passione per i fondali marini

  • 17.08.2017, 08:02
  • 23.11.2024, 04:38
03:31

Il mare di Paolo - di Mauro Consilvio e Ilaria Romano

RSI Info 17.08.2017, 07:30

  • ©Mauro Consilvio

Paolo De Vizzi è campione mondiale di permanenza subacquea con bombole. L'ultimo record, 51 ore e 56 minuti, lo ha superato un anno fa, a Santa Caterina di Nardò, in provincia di Lecce, dove si è sempre allenato.

Il mare per lui è stato una grande passione sin da piccolo, ma dal 1996 è diventato il suo habitat naturale, e gli ha offerto una seconda possibilità quando la vita lo ha messo a dura prova. A 22 anni, da giovane sportivo e amante del divertimento qual era, Paolo perde infatti l'uso delle gambe a seguito di un incidente stradale. Dopo mesi di terapie torna in acqua, ma si rende conto che il suo rapporto con il mare deve evolversi: non può più praticare l'apnea, così decide di imparare ad immergersi con le bombole. Da allora non si è più fermato: nel 2011 arriva il primo record di profondità per diversamente abili (62 mt e 30 cm), nel 2012 quello di permanenza sott'acqua nella stessa categoria, con le prime 20 ore sui fondali; nel 2013 stabilisce il primato anche fra i normodotati, con 34 ore e 30 minuti, e nel 2016 lo supera di quasi 18 ore.

Il mare di Paolo, che sott’acqua è in grado di bere, mangiare, dormire e persino giocare a dama, è uno spazio di libertà ed emozioni, dove non esistono barriere, stampelle, bastoni e carrozzine, e dove ognuno può superare se stesso e i propri limiti. “Basta volerlo – dice oggi – . Non esistono imprese impossibili, la forza di volontà ci permette cose grandissime”.

Il messaggio di Paolo De Vizzi, che oggi ha 43 anni, è proprio questo: andare avanti e guardare alle difficoltà con occhi diversi. Grazie alla sua associazione “Mare senza limiti”, Paolo cerca di trasmettere la sua passione a chi vuole accostarsi al mondo delle immersioni, cercando di coinvolgere soprattutto le persone con disabilità.

Ilaria Romano

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