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"Calais è una polveriera"

Continua l’afflusso di migranti che dalla Francia cercano di raggiungere l’Inghilterra attraverso la Manica

  • 31 luglio 2015, 10:55
  • 7 giugno 2023, 11:14
Coquelles, nei pressi di Calais; 30 luglio 2015

Coquelles, nei pressi di Calais; 30 luglio 2015

  • ©Reuters

“Non riusciamo più a gestire la situazione: siamo in una polveriera”. Claude Verri, delegato della polizia nazionale a Calais non usa mezzi termini: la situazione nella cittadina francese è esplosiva. Ogni notte centinaia, a volte anche migliaia, di migranti cercano di salire sui treni navetta che attraversano il tunnel della Manica per raggiungere l’Inghilterra.

Un'immagine scattata a Frethun, nei pressi di Calais

Un'immagine scattata a Frethun, nei pressi di Calais

  • ©Reuters

Cinquemila persone pronte a tutto

“Ci sono almeno 5'000 persone nel campo di Calais (“La giungla”, come l’hanno battezzata i media e gli stessi migranti, ndr.) e si prevede che altre centinaia di profughi arriveranno di qui a breve”, continua Verri, che ammette: “Ormai non c’è più alcuna procedura: fermiamo i migranti che cercano di scavalcare le recinzioni per salire sui treni e li riportiamo al campo. Dopo poche ore tornano indietro e ritentato la sorte. Non possiamo fare altro. Non possiamo arrestarli, anche se scavalcando le recinzioni e tentando si salire sui convogli commettono un reato, siamo qui solo per evitare che qualcuno si faccia male”.

Le cifre ufficiali parlano di 150 persone che ogni settimana riescono a raggiungere l’Inghilterra. Forse il doppio in questi ultimi giorni, se si pensa che nella sola notte tra martedì e mercoledì le forze dell’ordine hanno recensito circa 2'000 tentativi di entrata illegale nel sito dell’Eurotunnel. La stessa notte un 30enne sudanese è morto dopo essersi fatto investire da un treno in movimento. La stessa sorte è capitata ieri, giovedì, a un 16enne egiziano, rimasto folgorato a Parigi mentre tentava di salire clandestinamente su un treno diretto a Londra.

Anche questa immagine è stata scattata a Frethun

Anche questa immagine è stata scattata a Frethun

  • ©Reuters

Niente da perdere

“Abbiamo fatto migliaia di chilometri, a piedi e attraverso il mare, niente può fermarci”, mi spiega Ahmed, iraniano 42enne, con una pacatezza quasi disarmante. Come lui altre migliaia di persone, pronte a tutto per raggiungere un Eldorado, che – tuttavia – appare sempre più lontano: “non diventeremo un paradiso sicuro”, ha infatti affermato David Cameron. “Bisogna fermare questo sciame di gente”, ha aggiunto ieri sera il premier conservatore, scatenando un mare di polemiche che è rimbalzato sulle prime pagine dei giornali britannici.

Ludovico Camposampiero

Dal TG20:

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