È stato un viaggio di circa venti giorni. Dall'isola greca di Lesbo a Vienna. Atene, Salonicco, Macedonia, Serbia, Ungheria, Austria. Per capire la vita di quelli che definiamo migranti: quasi fosse un mestiere o un passatempo. Esseri umani e basta andrebbe? Un giorno, ho accostato con la macchina un gruppo di ragazzi afgani appena sbarcati a Lesbo: camminavano dentro un calore pesante. Ho chiesto a uno di loro: "Water?". Ha pensato che volessi dell'acqua, io invece ne avevo fatto scorta. Mi ha porto la sua bottiglia. È un esempio fra i tanti.
Gianluca Grossi
Quando arrivano in Grecia sorridono: sono pieni di speranze. Al più tardi in Macedonia hanno capito come stanno le cose. Alcuni ti chiedono: perché non mi aiuti, invece di fotografarmi? Vaglielo a spiegare che ci sono state due o tre, magari anche quattro occasioni in cui quello che fa foto e che ora gli sta davanti ha aiutato, testardamente, disperatamente, ottenendo qualcosa. Fra le migliaia di esseri umani in cammino c'è di tutto. Sono lo specchio della società. Giunto in treno a Vienna, mi sono messo a pensare. Lo chiamano viaggio della speranza: perché dovrebbe ridarla. O forse toglierla del tutto. Riferito, si capisce, al mondo e a come gira.
Gianluca Grossi
Il viaggio
Nota della redazione: Il nostro viaggio inizia da Lesbo. Seguiteci, ogni giorno pubblicheremo gli altri scatti che raccontano la storia di questi "esseri umani".
Quinta tappa
Quarta tappa
Terza tappa
Migranti sul confine greco con la Macedonia (non lontano da Salonicco), l’attraversamento
Seconda tappaSbarchi notturni sull'isola di Lesbo
Prima tappa
Isola di Lesbo: sbarchi e oggetti lasciati sulle spiagge dai migranti, spezzoni delle loro vite