Il risveglio di Delhi è stato caratterizzato dalle lunghe file davanti ai seggi, aperti sabato mattina alle 8, per eleggere il nuovo governo della capitale indiana. In lizza per i 70 posti disponibili ci sono 673 candidati, che dovranno convincere circa 13,3 milioni di elettori (di cui 5,9 milioni di donne). Tanti sono gli aventi diritto al voto per la cosiddetta “battaglia di Delhi”, vero e proprio test per sondare la popolarità del premier Narendra Modi.
I sondaggi posizionano al top della lista dei favoriti Kiran Bedi, candidata a “chief minister” (governatore) dal BJP (Partito Popolare Indiano) del primo ministro e il “Beppe Grillo indiano”, Arvind Kejriwal, dell’AAP (Partito dell'Uomo comune).
Arvind Kejriwal, dell’AAP (Partito dell'Uomo comune)
Kejriwal, ex ispettore del fisco, è diventato famoso per le sue battaglie contro la vecchia guardia politica indiana. Ha creato nel 2013 l'Aam Admi Party (AAP) con il proposito di "sconfiggere la corruzione dilagante". I suoi sostenitori sono soliti impugnare delle scope, ormai diventate simbolo del partito.
Una sostenitrice di Kejriwal impugna la scopa, simbolo del partito
Terzo incomodo, il partito del Congresso di Sonia Gandhi, che ha guidato la città per 15 anni fino al dicembre 2013, ma che ora è in caduta libera in tutto il paese.
M.Ang./ATS
RG 12.30 del 7/2/2015 La corrispondenza