Almeno 25 persone sono rimaste uccise e altre 200 ferite in un attentato suicida avvenuto in una moschea sciita a Kuwait City. Nel momento in cui il kamikaze – che, secondo le testimonianze sembrava avere meno di 30 anni – si è fatto esplodere, all’interno del luogo di culto si trovavano 2'000 fedeli, riuniti per la preghiera del venerdì.
Non è per il momento noto il numero esatto di feriti, ma dovebbero essere diverse decine.
Testimoni parlano di ''una fortissima esplosione''
Attacco rivendicato dall'IS
L’attacco terroristico è nel frattempo stato rivendicato dall’autoproclamato Stato Islamico, che ha rivelato l’identità del kamikaze, come pure le ragioni dell’attentato: gli sciiti, agli occhi del gruppo jihadista, sono degli "eretici".
Le immagini che circolano in rete mostrano scene da brivido: vittime e sopravvissuti - tra i quali anche diversi bambini - ricoperti di sangue.
"Minaccia per l'unità nazionale"
Il primo ministro kuwaitiano ha definito quanto accaduto come "una minaccia per l'unità nazionale" del paese, a maggioranza sunnita.
reuters/mrj