Pigiamino con pupazzetti, bavaglino, e ricci rossi spettinati: la piccola avanza a gattoni e si guarda intorno con curiosità, poi si siede. Non è al nido o in un giardino, neanche nella sua cameretta, ma sull'autostrada Istanbul-Edirne, davanti a un cordone di polizia.
Una baby-profuga siriana di neanche un anno che aspetta, anche lei, di passare il confine tra Turchia e Grecia mentre i militari, schierati dietro gli scudi anti-sommossa, la osservano incuriositi. Qualcuno non può fare a meno di sorridere. E le foto fanno il giro dei media e dei social. Aprono il sito della BBC e diventano virali su Twitter, vengono rilanciate da tutti i circuiti fotografici: con e senza ciuccio, con l'aria tranquilla di chi è nel box della sua stanzetta.
Con i minuscoli orecchini d'oro dai quali si capisce che è una bimba. Ha i calzini perché le scarpe ancora non le servono. Troppo piccola per camminare. Molto più piccola dello sfortunato Aylan, annegato sulla spiaggia di Bodrum. La solitudine è la stessa. La posizione non è troppo diversa. Ma la piccola siriana ha il naso all'aria e può guardare avanti.
ansa/joe.p.