Tra i tanti volontari attivi in Italia nelle zone colpite dal terremoto dello scorso 24 agosto, vi sono anche gli chef. Roberto Rosati, presidente del Dipartimento solidarietà ed emergenza, della Federazione italiana cuochi (FIC), racconta l'importanza di “servire un buon pasto”, preparato per chi è costretto a vivere in un campo di prima accoglienza, in condizioni non facili, magari a poche centinaia di metri dalla propria casa inagibile o distrutta.
“A volte, si riesce a strappare un sorriso ai terremotati anche solo attraverso l'attenzione che si presta nel servire un piatto, oppure offrendo loro un semplice gelato”, racconta il cuoco. La gara di solidarietà per sostenere le cucine della FIC è stata appoggiata da molti, privati e associazioni, tra cui lanche a Confederazione pasticceri italiani.
Un’iniziativa, quella che vi propiniamo, che ha ottenuto il sostengo chef provenienti da tutta Europa, stellati e non, che hanno dato la loro disponibilità a recarsi nelle zone colpite dal sisma. Ad oggi, sono tre i campi dove sono attivi questi professionisti dei fornelli: Illica (Accumoli), Santa Giusta e Torrita (frazioni di Amatrice).
Cristiano Tinazzi