L'Eurogruppo straordinario sulla Grecia non ha deciso e si aggiorna domenica alle 11.00 per una nuova riunione prima dell'eurosummit delle 16.00, tra i 19 leader dell'Eurogruppo. Il presidente del Consiglio UE Donald Tusk ha invece cancellato il summit a 28.
I ministri hanno preferito mettere una notte di sonno tra una giornata di discussioni accese e un'altra che non sarà da meno. Il fronte dei Paesi ostili alla Grecia è ampio, e inoltre è scoppiato il caso Finlandia: il parlamento ha negato l'autorizzazione a negoziare un nuovo salvataggio della Grecia, e il governo è a rischio di caduta se non rispetterà l'indicazione.
"La discussione è ancora molto difficile ma il lavoro è in corso", ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem al termine dell'incontro durato nove ore.
Il weekend della verità per la Grecia è insomma partito male. I falchi si sono levati, spazzando via l'ottimismo diffuso dalle colombe fino a ieri. Il capo dell'ala dei duri, Wolfgang Schaeuble, è rigidissimo: non crede al premier greco Alexis Tsipras, non accetta il suo piano, propone una "Grexit" per cinque anni.
Dopo che i tecnici dell'ex Troika hanno promosso il piano greco, offrendo aiuti per oltre 70 miliardi di euro, la resa dei conti ora è tutta politica, e solo i leader possono decidere se continuare a tenere la Grecia nell'euro oppure accompagnarla alla porta.
Francia e Italia provano ad allargare il fronte dei sostenitori, che ora ha imbarcato anche l'ex Troika promuovendo il piano greco. Ma sarà difficile coinvolgere il nutrito numero dei seguaci della Germania: Slovacchia, Finlandia, Olanda, Estonia, Lituania e Lettonia. Nel migliore dei casi, con un accordo, le condizioni saranno durissime.
ats/joe.p.
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Dal TG12.30: