Sovraffollamento, scarse condizioni igieniche, impossibilità di operare in modo efficace. L'organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), nel denunciare la situazione diventata ormai insostenibile al Centro di prima accoglienza e soccorso di Pozzallo, ha annunciato il suo abbandono e la chiusura del progetto di supporto psicologico nei Centri di Accoglienza Straordinaria della Provincia di Ragusa.
"Non ci sono le garanzie minime per una collaborazione efficace.Nonostante le nostre richieste, le condizioni precarie e poco dignitose in cui vengono accolti migranti e rifugiati appena sbarcati - quali sovraffollamento, scarsa informazione legale e tutela dei diritti - rischiano di rimanere la realtà del futuro", ha dichiarato Stefano di Carlo, capo missione dei Medici senza frontiere in Italia. "In queste condizioni la nostra capacità di offrire una risposta efficace ai bisogni medici e psicologici delle persone vulnerabili, come le donne gravide, i minori e le vittime di tortura, accolte nel centro di Pozzallo e nei centri di accoglienza di Ragusa è estremamente limitata", ha sottolineato.
Il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna ha espresso rammarico per la decisione di MSF: "Me ne dispiaccio. Sono dei medici e infermieri bravi che aiutano e danno una mano anche a quelli dell'ASP. Ora sicuramente queste figure mancheranno". Dal centro di Pozzallo sono transitati quasi 15'000 dei 150'000 migranti arrivati via mare in Italia nel 2015.
RG/Red.MM/M.Ang.