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Marea nera, BP alla cassa

USA, accordo da 18,7 miliardi per i danni provocati nel 2010 dall’esplosione della piattaforma Deepwater

  • 2 luglio 2015, 18:04
  • 7 giugno 2023, 10:20
La piattoforma in fiamme era di proprietà della Transocean basata a Zugo

La piattoforma in fiamme era di proprietà della Transocean basata a Zugo

  • Keystone

La fattura a carico della British Petroleum per la marea nera nel Golfo del Messico del 2010 si fa salatissima. Oltre alla multa penale pattuita nel 2012 (4,5 miliardi), la BP verserà 18,7 miliardi di dollari a Florida, Alabama, Mississippi, Louisiana e altri 400 enti pubblici che erano stati colpiti dal disastro provocato dall’incendio della piattaforma Deepwater Horizon. Lo sversamento di petrolio, iniziato il 20 aprile, proseguì per 106 giorni.

Si tratta della cifra più alta mai pattuita per un risarcimento. La borsa ha reagito positivamente. Il titolo BP nel giro di preve è salito del 4%.

L'intesa, resa nota dal Dipartimento di giustizia, chiude molte delle cause contro il gigante britannico che aveva affittato la piattaforma. La BP era stata ritenuta responsabile del disastro insieme a Transocean (proprietaria della piattaforma) e Halliburton.

01:36

Dall'archivio RSI: il servizio sulla marea nera (TG del 20/05/2010)

RSI Info 02.07.2015, 18:29

Il versamento porrà fine ad anni di durissima battaglia legale sui risarcimenti per il disastro che costò la vita a 11 persone e inquinò l'Atlantico con conseguenze per la salute della popolazione locale e la natura.

Diem/ATS

Dal TG20:

Il luogo in cui si trovava la Deepwater Horizon

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