Prosegue in tutta Europa la caccia al presunto autore della strage di lunedì al mercatino di Natale di Berlino, costata la vita a 12 persone (altre 48 sono rimaste ferite, alcune delle quali in modo serio). La procura federale tedesca ha diramato mercoledì un avviso di ricerca europeo per il 24enne tunisino Anis Amri, sospettato di aver lanciato il camion sulla folla. E' stata anche promessa una ricompensa di 100'000 euro a chi fornirà informazioni utili per la sua cattura. Il giovane è noto alle autorità anche per reati comuni in Italia.
Il profilo di Anis Amri
La sua vicenda è emblematica dei problemi nelle procedure di espulsione europee: come riferito da fonti investigative, il giovane arriva su un barcone in Italia quando ancora è minorenne, nel febbraio 2011, in mezzo a migliaia di tunisini che in quei mesi lasciano il loro paese in seguito allo scoppio della primavera araba, che porta alla caduta del regime di Ben Ali.
Dopo aver commesso vari reati, Amri trascorre quattro anni nel carcere dell'Ucciardone di Palermo. Sconta la pena e nella primavera 2015 riceve un provvedimento di espulsione, che non va a buon fine: le autorità tunisine non eseguono la procedura di riconoscimento nei tempi previsti dalla legge italiana. Amri lascia quindi la Penisola per la Germania. Anche qui, si fa subito notare. Pur camuffandosi sotto tre identità diverse, le autorità tedesche lo tengono sotto controllo: tollerato come profugo cui era stata respinta la domanda di asilo, viene fermato per due giorni l'estate scorsa e sorvegliato per mesi, perché sospettato di preparare un attentato. Sorveglianza che viene però sospesa dopo sei mesi. Amri esce di scena e ricompare, o meglio i suoi documenti vengono rinvenuti, nell'abitacolo del TIR che commesso lunedì la strage a Berlino. Adesso è il ricercato numero uno in tutta Europa. Solo nelle ultime ore, non si sa se per caso o per tardiva solerzia, sono arrivati da Tunisi i documenti attesi per l'espulsione.
ATS/M.Ang.