Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha confermato con "profonda tristezza" la morte della cooperante Kayla Jean Mueller, ostaggio dell'autoproclamato Stato Islamico (IS).
Gli jihadisti avevano dichiarato che la giovane era morta a causa di un blitz aereo giordano contro le basi IS di Raqqa, nel Nord della Siria, "capitale" dello Stato islamico ma, finora, la notizia non aveva trovato riscontri ufficiali; il Pentagono aveva fatto sapere che "non esistevano prove" mentre la Giordania aveva a sua volta affermato che si trattava di una trovata, di "propaganda criminale".
Kayla Mueller aveva 26 anni ed era scomparsa nell'agosto del 2013, dopo essere entrata in auto in Siria assieme al suo ragazzo siriano.
M.Ang./ATS