La Siria apre all’Occidente nella lotta al terrorismo. Il ministro degli Esteri di Damasco, Walid al Muallim, riferisce l’agenzia ufficiale Sana, ha spiegato lunedì che il Governo di Assad è pronto a fare la sua parte contro i gruppi jihadisti in Siria e in Iraq. Il tutto nel rispetto della risoluzione delle Nazioni Unite, la numero 2170, che prevede sanzioni per chi aderisce alla guerra santa di matrice islamica.
Damasco si dice d’accordo ad azioni militari "anche della Gran Bretagna e degli USA" per contrastare lo Stato Islamico (IS). Le operazioni dovrebbero però soggiacere al coordinamento del Governo di Assad, ha detto Muallim. Qualsiasi intervento senza l’approvazione siriana sarebbe considerato “come una grave violazione della sovranità nazionale e come un’aggressione”.
Il capo della diplomazia siriana ha anche sostenuto che il blitz per liberare il reporter statunitense James Foley non sarebbe fallito se ci fosse stato un coordinamento tra forze speciali a stelle e strisce e effettivi locali.
Red. MM/Reuters/ATS/ANSA
RG 18.30 del 25.08.14 - La corrispondenza di Lorenzo Trombetta