Il sindaco di Roma Ignazio Marino, che ieri ha deciso di ritirare le dimissioni presentate il 12 ottobre, ammette gli errori ma rivendica con orgoglio anche i risultati raggiunti.
"Sono stato eletto -si legge nella nota ufficiale del Campidoglio- con il voto favorevole del 64 per cento delle romane e dei romani". "Oggi la città può riprendere ad investire", rivendica Marino.
"Sono certo che il nostro operato abbia con fatica raggiunto l'obiettivo di ripristinare legalità e trasparenza dell'agire amministrativo, mi è chiaro che questo sforzo non è stato da solo sufficiente a garantire i necessari risultati di buon governo della città", ha ammesso.
"Sono pronto a confrontarmi con la maggioranza -ha spiegato- e illustrerò quanto fatto, le cose positive, la visione per il futuro. E' quello il luogo della democrazia".
Intanto il ritiro delle dimissioni ha accentuato la spaccatura tra Marino e il Partito democratico (PD). Venticinque consiglieri comunali, diciannove dei quali del PD, potrebbero infatti dimettersi.
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