Omicidio colposo e non volontario: così è stata derubricata l'accusa per l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, imputato per la morte da amianto di 258 persone al processo Eternit bis.
A Torino, il giudice dell'udienza preliminare (GUP) ha dichiarato prescritti tre casi e, quanto agli altri, ne ha ordinato la trasmissione per competenza territoriale alle procure di Vercelli (243 casi), Napoli (8) e Reggio Emilia (2). Al tribunale del capoluogo piemontese restano quindi soltanto due casi per i quali il processo si aprirà il 14 giugno.
Il GUP si è dovuto pronunciare sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero, dopo che la Corte costituzionale, con la sentenza dello scorso 21 luglio, ha fugato ogni dubbio sul fatto che ci possa essere un secondo giudizio per il medesimo fatto. Il magnate elvetico era infatti stato oggetto di un procedimento per disastro ambientale finito in prescrizione. Le morti erano state già prese in considerazione come conseguenza del reato, ma ora vengono trattate singolarmente.
A quanto si è appreso da ambienti giudiziari, la procura è intenzionata a ricorrere contro la decisione del giudice.
ANSA/ludoC
Dal TG20:
Processo Eternit, accuse ridimensionate
Telegiornale 29.11.2016, 21:00