Il villaggio di Mulliyan si trova nel nordest dello Sri Lanka. Per arrivarci in treno da Colombo si deve percorrere tutta la parte interna dell'isola, dove il susseguirsi di casette in lamiera e palme di cocco, intercalate da piccole stazioni, ricamano il paesaggio.
La natura verdeggiante sfuma in tonalità meno accese raggiungendo Kilinochchi (ex centro amministrativo delle Tigri Tamil - LTTE) e il caldo da umido, diventa un po' più secco. In questa parte del paese le LTTE hanno portato avanti la loro lotta ed è qui che si possono leggere tutti i segni e le conseguenze del lungo conflitto armato.
I segni della guerra
Mulliyan, testimone della guerra ma non solo
Mulliyan è testimone di questa guerra, ma non solo. Ha dovuto fare i conti anche con le onde dello tsunami del 26 dicembre 2004 quando il mare, in un lasso di tempo brevissimo, ha inghiottito tutto. Numerosi villaggi di pescatori, come questo, sono stati cancellati.
Gli aiuti, la fuga e gli aiuti
Quello che rimane di una casa dopo lo tsunami e dopo la guerra...
Immediatamente dopo il maremoto furono stanziati aiuti internazionali e si pensò alla ricostruzione, che però venne sospesa dopo il ritorno alle armi (era stato raggiunto un cessate il fuoco nel 2002, nda) delle Tigri tamil e dell'esercito di Colombo. La popolazione di Mulliyan fu così costretta a lasciare le proprie abitazioni e rifugiarsi nei campi profughi.
Qualcosa è cambiato
Dal 2009 però, qualcosa è cambiato. Le Tigri Tamil sono state ufficialmente sconfitte e gradatamente le famiglie hanno fatto ritorno ai loro villaggi. Quelle di Mulliyan, tutti cristiani in un paese diviso in grandi tensioni etniche, hanno potuto contare sull'appoggio dei progetti realizzati dalla Divisione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) che per l'intera area del nord del paese ha previsto la ricostruzione di 5'000 case, 84 delle quali proprio a Mulliyan.
Lo stato dei lavori in immagini
Dominic Criston e sua moglie Rita sono contenti di accoglierci nella loro abitazione non ancora finita. Lui è un pescatore. Per anni, dopo lo tsunami, ha avuto paura a stare in mare. La presenza dei militari, che osservano i nostri movimenti, non lo disturba. Ora la sua priorità è costruirsi, ancora una volta, una casa e non avere più paura né delle onde né dei soldati.
Dominic Criston e sua moglie Rita
Alessandra Spataro
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