Mondo

Sri Lanka, sotto la sabbia

Tra lapidi e campi minati, le parole ancora sconosciute dei bambini

  • 24 settembre 2014, 23:59
  • 30 maggio 2023, 17:01
Il cimitero dello tsunami

Il cimitero dello tsunami

  • RSI

Tombe colorate assomigliano a barche arenate in un mare che non c'è più. Sparse qua e là tra i granelli di sabbia testimoniano la tragedia dello tsunami. Il cimitero di Uduthurai (Nordest dello Sri Lanka) è il luogo della memoria per chi è rimasto.

Le lapidi sono in totale 771, dicono le fonti ufficiali, molte di più, spiegano gli abitanti dei villaggi vicini. Sono una accanto all'altra: su alcune di esse vi sono le foto, talvolta sbiadite di chi è stato ucciso dalla forza delle onde, altre riportano invece la data di nascita e di morte: 26 febbraio 1993 – 26 dicembre 2004.

Un uomo è piegato a mescolare del cemento. “Sto costruendo una tomba per mia madre che è morta durante il maremoto”, ci racconta. Ma, perché ora?, gli chiediamo. “Perché sono riuscito solo adesso a raccogliere i soldi necessari, e perché prima c'era la guerra (fino al 2009, vedi correlate ), qui non ci si poteva venire”, ci risponde (guarda la testimonianza video di seguito).

00:27

“Sto costruendo una tomba per mia madre che è morta durante il maremoto”

RSI Info 25.09.2014, 11:02

Non è nella cultura induista e nemmeno buddista costruire tombe. Sono state le Tigri tamil a iniziare con questa pratica, per commemorare i combattenti morti in guerra, nella lotta per creare il loro Stato nella parte settentrionale e orientale dell'isola. Invece di essere bruciati, i soldati tamil venivano sotterrati.

E se qui sottoterra giacciono i resti di madri, padri, figli, sorelle, fratelli, amici, a soli 20 minuti d'auto in una zona ampia 40 chilometri quadrati, sonnecchiano silenziosamente centinaia e centinaia di mine antiuomo usate proprio durante il conflitto fra il Governo di Colombo e le Tigri tamil.

Non si può entrare

Non si può entrare

  • RSI

La bonifica dell'intero territorio prenderà del tempo. Forse quando i bimbi della scuola primaria di Vigneswaran saranno grandi, anche questo sarà “solo” un ricordo.

Nella scuola di Vigneswaran

Nella scuola di Vigneswaran

  • RSI

Siamo andati* a trovarli nella loro aula realizzata grazie agli aiuti della Confederazione e grazie a Terres des Hommes. L'edificio è nuovo e gli undici piccoli scolaretti nella lezione di oggi (mercoledì) ripassano i nomi di frutta e verdura. “Cos'è questo?”, chiede una delle due maestre. Il più coraggioso alza la mano e senza esitazione, dice: “Un pomodoro!”. Subito dopo girano in tondo canticchiando una canzone. Hanno ancora moltissimi nomi da imparare e da capire: ci sarà in futuro lo spazio anche per quelli più difficili, quelli che raccontano la storia del loro paese. Ma per ora c'è tempo.

Alessandra Spataro

*Durante il viaggio organizzato dalla Divisione dello Sviluppo e della cooperazione a dieci anni dallo tsunami. (vedi correlata)

Per saperne di più

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Ti potrebbe interessare