Il presidente francese François Hollande ha annunciato a mezzanotte lo stato di emergenza in tutta la Francia, in seguito agli "atti terrostici senza precedenti" che hanno causato oltre un centinaio di morti a Parigi. Millecinquecento militari sono stati chiamati a rinforzo nella capitale, in aggiunta ai 7'000 già mobilitati in permanenza sul territorio nazionale dagli attentati di gennaio. L'Eliseo ha pure deciso la chiusura dei confini nazionali, non da ultimo per impedire la fuga degli autori delle stragi.
La Francia ha subito incassato anche il sostegno degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, oltre che della Spagna, dell'Italia, della Germania, di Israele, della Turchia, dell'ONU e della Commissione europea: Barack Obama e David Cameron si sono detti disposti a fornire "tutto l'aiuto necessario". "Non è un attacco contro Parigi ma contro l'umanità intera", ha dichiarato l'inquilino della Casa Bianca.
Barack Obama durante la prima dichiarazione sugli attacchi
Il discorso del presidente americano Barack Obama (EBU)
RSI Info 14.11.2015, 01:49
"I pensieri della Svizzera vanno alla Francia", ha fatto sapere dal canto suo la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga tramite il portavoce del Governo André Simonazzi.
pon/ATS/AFP
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